Casa All’asta Occupata, Come Avviene La Liberazione?
Il tema della liberazione degli immobili è molto importante nelle aste immobiliari. Quando avviene, le persone spesso temono che chi è all’interno dell’immobile, soprattutto se l’esecutato ha figli minori, non se ne vada.
Nelle aste, la data del pignoramento determina le regole: se chi è all’interno ha un titolo opponibile, come una sentenza di assegnazione del tetto coniugale al coniuge e ai figli minori, anteriormente al pignoramento, allora la persona rimane nell’immobile come parte dell’accordo. Se invece questa sentenza viene emessa dopo il pignoramento, non è opponibile alla procedura.
Lo stesso discorso vale per i contratti di affitto: se un contratto d’affitto non è opponibile alla procedura perché è stato registrato o trascritto successivamente al pignoramento, allora non ha validità.
Se chi è all’interno non ha un titolo opponibile, come ad esempio il proprietario dell’immobile o un occupante senza diritti validi, non può rimanere all’interno. In tal caso, il custode giudiziario organizzerà la liberazione del bene.
In passato, ho sempre sottolineato che la liberazione è solitamente rapida, poiché al momento dell’aggiudicazione viene dato un termine alla persona per lasciare l’immobile. Tuttavia, a causa della pandemia che ci ha colpiti le cose sono cambiate e si sta cercando di tutelare le persone e di non mandarle fuori casa immediatamente.
Quindi, la liberazione viene ritardata fino alla data del Decreto di trasferimento, che è una sentenza pubblicata. Dalla pubblicazione del decreto, il custode giudiziario avrà da 60 a 120 giorni per liberare il bene in modo bonario. In seguito, se necessario, può intervenire con la forza pubblica.
Il custode avviserà un fabbro, ad esempio, per sostituire le serrature e quando la forza pubblica, insieme al fabbro, interverrà sull’immobile, lo metteranno in sicurezza e consegneranno le chiavi al nuovo proprietario.